“Per Gioco” Museo di Roma a Palazzo Braschi, fino al 10 gennaio 2021
Le sale espositive del Museo di Roma a Palazzo Braschi si trasformano in un ambiente magico e ricco di sorprese in occasione della mostra “Per Gioco”. La collezione dei giocattoli antichi della Sovrintendenza Capitolina”. Inizialmente programmata a partire dal 29 aprile 2020 e sospesa a causa dell’emergenza sanitaria, l’esposizione ha riaperto in luglio e chiuderà il 10 gennaio 2021. Oltre 700 esemplari di giocattoli antichi animano 22 sale al primo piano del museo, accompagnando i visitatori attraverso un percorso espositivo suddiviso per aree tematiche.
La mostra, che fa parte di Romarama, il programma culturale di Roma Capitale, vede la curatela di Emanuela Lancianese. Il progetto di allestimento e scenografia è di Enzo Pinci, gli effetti sonori e multimediali sono del video artista, designer e musicista Francesco Arcuri.
Gli esemplari esposti sono principalmente riferibili agli anni compresi tra il 1860 e il 1930, la cosiddetta “età d’oro” del giocattolo. A questi si aggiungono la casa di bambole della Regina di Svezia, di fine ’600, e i giocattoli più antichi della collezione capitolina: due bambole di epoca pre-incaica del XIV- XV secolo, di cui una che raffigura una madre con il figlio in braccio.
I sei nuclei tematici in cui si articola il percorso espositivo – la città e la campagna, giochi di strada e di cielo, il bambino in movimento, la famiglia, il lavoro, il viaggio – comprendono tipologie differenti di oggetti ludici: aerei e navi, castelli, edifici rurali, automobili, treni, case di bambola, bambole, lanterne magiche, oggetti del circo e del luna park, quadri, libri, giochi di strada, oggetti di trasporto per bambini e giochi di movimento (slittini, monopattini, bici, carrozzine, cavalli a dondolo), giochi didattici sul lavoro artigianale (filande, cucine in ghisa, caldaie e vapore).
Lungo le 22 sale espositive del primo piano del museo, le macchine gioiose – sorta di “Wunderkammer” per bambini e adulti che accolgono giocattoli reali ma anche virtuali – si alterneranno a percorsi labirintici che consentiranno una visione “ravvicinata” e dinamica dei giocattoli esposti.
La prima sezione è dedicata al tema della famiglia, di cui fanno parte 79 bambole disposte in un ideale giardino e 15 case di bambola, con un’installazione site specific per “la casa di bambola regale” appartenuta alla Regina di Svezia. Una delle case esposte, alta quattro piani – costruita artigianalmente nel 1914 da John Carlsen, fratello della piccola proprietaria – possiede ancora un ascensore funzionante realizzato con parti di meccanismi di orologi.
Procedendo, si potranno ammirare giochi di ambito urbano e rurale, con circa 70 edifici, castelli e ponti, botteghe, un faro, case e poi stalle, fattorie e animali. Sarà poi la volta di aeroplani e navi, con un aliante e un grande aquilone, e dei giochi da strada, con trottole, corde, fionde, palle, tiro a segno, pattini a rotelle.
Seguono circa 60 pezzi collegati al tema del lavoro, con giochi ispirati alle varie attività economiche dell’epoca pre-industriale o degli albori della civiltà industriale. Sono filande, telai, motori elettrici, cucine, giochi di costruzioni e meccani, che nel passato avevano la funzione di sviluppare nei bambini competenze artigianali, artistiche e domestiche.
Il percorso continua con una selezione di 60 automobiline, tra cui modelli tedeschi in miniatura degli anni ’30 e un’installazione con piccoli automi, giochi di strada e carri in miniatura trainati dai cavalli. Non mancano le macchine a vapore, piccole caldaie e trenini, alcune lanterne magiche, giochi di visione, con una quarantina di oggetti legati al divertimento, tra i quali elementi del circo – clown giocolieri, circo itinerante con automi – e del luna park (gioco del calcio, galoppatoio, mutoscopi ovvero giochi legati alla visione del pre-cinema) e tre carillon.
Affascinante anche la biblioteca dei ragazzi con 84 libri della collezione selezionati tra libri pop-up, libri “parlanti” e favole.
Nell’ultima sala, un video di animazione di circa sette minuti presenterà una storia ispirata agli oggetti della collezione: in un mondo in miniatura prendono vita i giocattoli colti in dettagli anche minimi, sullo sfondo della città immersa nelle sue attività quotidiane. Il video è stato realizzato dall’artista Francesco Arcuri – video maker curatore di tutti i percorsi visivi della mostra – con due tecniche di animazione: stop motion e animazione digitale 2D.
L’intero allestimento è corredato da pannelli esplicativi sul significato del gioco, sulla storia della collezione, con informazioni più dettagliate sui pezzi di maggior valore.
In occasione della mostra tutti i giocattoli sono stati sottoposti ad accurati interventi di manutenzione e restauro ad opera della Sovrintendenza capitolina con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura e dello specialista Cataldino Saracino.
L’accesso alla mostra sarà consentito nel rispetto delle linee guida formulate dal Comitato Tecnico Scientifico per contenere la diffusione del Covid-19, come indicato nella scheda informativa della mostra. È consigliata la prenotazione con il preacquisto del biglietto sul sito www.museiincomuneroma.it. Per i possessori della MIC card è previsto l’ingresso alla mostra con biglietto ridotto, previa prenotazione gratuita allo 060608.
Cenni storici sulla Collezione
La Collezione di giocattoli antichi di proprietà di Roma Capitale dal 2005, affidata alla cura della Sovrintendenza Capitolina, è nata da una passione dello svedese Peter Pluntky, che ha raccolto tra il 1970 e il 1999 una quantità pari a 10664 pezzi, per un totale di 33.000 componenti, molto distanti tra loro per gusto ma di un’epoca precisa, e conosciuta come l’età d’oro del giocattolo che va dal 1860 al 1930. Gli esemplari, davvero unici nella fattura e nella varietà, hanno affascinato anche il collezionista perugino Leonardo Servadio, che li ha comprati nel 1999 arricchendo e ampliando questo patrimonio immaginativo e artigianale di ulteriori elementi: tanto che oggi sono 32 le tipologie rappresentate per 99 categorie merceologiche. Visti in dettaglio, attraverso un ideale tour virtuale, le case di bambola (che sono 37) e i loro ricercati e favolosi accessori (circa 5000) iniziano il neofita e l’appassionato a un percorso nello stupore. Più della metà dei giocattoli sono di fabbricazione tedesca, un quarto di produzione svedese, il resto si divide tra manifattura francese, italiana, inglese e americana.
Vi sono pezzi più antichi, risalenti al XIII-XV secolo. Il giocattolo più antico sono due bambole di epoca pre-incaica del XIV-XV secolo, che probabilmente facevano parte del corredo funerario di una bambina. Ci sono anche trenini della Märklin, della Bing e della Carette, accessori ferroviari, automobiline, modellini di autocarri e di motociclette, biciclette, una flotta in miniatura di aerei e altri mezzi volanti, carillons giganti ancora funzionanti, caleidoscopi, stereoscopi, binocoli. La collezione possiede anche una magnifica collezione di automi – oltre trecento giocattoli in latta, legno, stoffa, cartapesta e celluloide – compresi tra la seconda metà del XIX e la metà del XX secolo. La collezione è stata poi ampliata dalla collezione di trenini e plastici della famiglia Gifuni e dal plastico della famiglia di Virginia Rossini.
“Per gioco. La collezione dei giocattoli antichi della Sovrintendenza Capitolina”
Museo di Roma a Palazzo Braschi (Sale espositive del I piano)
Ingresso da Piazza Navona 2 e da Piazza San Pantaleo 10
dal 25 luglio 2020 al 10 gennaio 2021
Orario: da martedì a domenica 10-19; chiuso lunedì
Ingresso: € 7 (ridotto € 5)
Info. Museo di Roma